Storia del Bergamotto

Non si conosce esattamente l’origine del bergamotto. Probabilmente deriva da una mutazione genetica di un altro agrume, la limetta o l’arancio amaro.

La leggenda vuole che sia originaria delle isole Canarie dove sarebbe stato importato da Cristoforo Colombo.

In ogni caso, però, l’unico posto al mondo dove il bergamotto fruttifera è quella piccola zona del territorio calabrese.

Da attente ricerche effettuate, le prime notizie attendibili sul bergamotto risalgono a  Sieur Barbe  che aveva una bottega erborista a Parigi, il quale, erroneamente, sosteneva che il bergamotto fosse il risultato di un innesto del limone sul pero. Ciò perché l’etimologia della parola  “Bergamotto”  potrebbe derivare dal turco  Beg-armudi , “ Pero del Signore ” o “ Principessa o signora delle pere ”, per la somiglianza che il bergamotto ha con una varietà di pera dal profumo simile a quello dell ‘agrume.

Il primo bergamotteto fu impiantato in Calabria nel 1750 da Nicola Parisi, nel fondo denominato “Giunchi”.

La storia dello sviluppo di tale pianta è strettamente legata alla realizzazione della cosiddetta “Acqua admirabilis”, in acqua di toletta denominata poi Acqua di Colonia.

Anticamente l’essenza veniva estratta per pressione manuale della scorza del frutto e fatta assorbire da spugne naturali collocate su appositi recipienti.

Nel 1840, Nicola Barillà di Reggio Calabria costruì la cosiddetta ” Macchina Calabrese”  studiata specificatamente per l’estrazione dell’essenza di bergamotto, la quale riuscì a garantire una resa elevata in tempi più brevi e un’essenza di finissima qualità.

 

Oggi, l’essenza di bergamotto viene ricavata per abrasione, mediante un sistema di grattugie e nelle apposite pelatrici, dalla parte superficiale dei frutti. 

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