La qualità certificata dell’agriturismo sempre più indispensabile

Incontro con la presidente di “Agricoltura è”, Rosa Critelli, alla scoperta degli strumenti per valorizzare la propria azienda agricola.

20 Maggio 2021

L’agriturismo quale luogo in cui ricercare e trovare il massimo della qualità in ogni ambito, offrendo a consumatori e visitatori, prodotti genuini e esperienze uniche. Verso questa direzione, volta all’esaltazione della qualità, si è sviluppato il nuovo incontro promosso da “Agricoltura è”, Associazione dell’ANPA – LiberiAgricoltori Calabria, nell’ambito del progetto “Agricoltura: Laboratorio di Arte, Cultura, Ambiente e Benessere” cofinanziato dal FEARS – PSR Calabria nella misura di sostegno per progetti dimostrativi e azioni di informazione.

Schermata 2021 05 19 alle 160225A relazionare sulla qualità certificata dell’agriturismo, la Presidente di “Agricoltura è” Calabria, Rosa Critelli, da tempo impegnata sul campo per la divulgazione delle informazioni utili a garantire un’adeguata gestione dell’azienda, capace di offrire a turisti e visitatori quella peculiare esperienza non rinvenibile altrove.

«Una missione non del tutto semplice quella di certificare la qualità di un agriturismo», per la presidente Critelli, che ha spiegato ai sempre numerosi convenuti, come tale aspetto non possa essere riposto al solo strumento normativo, tantomeno alle opinioni soggettive degli agricoltori o dei turisti. Il tutto passa, difatti, «dalla consapevolezza di ciò che si vuole offrire, ma soprattutto credere in ciò che si fa».

Negli anni la materia è stata regolamentata e l’agriturismo è divenuto una vera e propria attività, dove non sono però venute meno le motivazioni che hanno spinto i cittadini a raggiungere le zone di campagna. Con il trascorrere del tempo, questo luogo ha continuato ad evolversi, cercando di assimilare anche le richieste e le necessità dei suoi visitatori. Oggi, ad esempio, ogni imprenditore sa di doversi confrontare con stili di vita vegetariani o vegani e, nei limiti, soddisfare molteplici richieste.

Critelli ha quindi illustrato ai presenti quei requisiti fondamentali che conferiscono qualità ad una azienda. Tra questi, i prerequisiti giocano un importante ruolo, annoverando i protagonisti di questa realtà, la stessa azienda, il paesaggio che la circonda. Rilevanti, altresì, le motivazioni che spingono l’agricoltore ad offrire tale servizio, la voglia di portare avanti tecniche agronomiche tradizionali di conservazione e trasformazione degli alimenti, ma anche la cultura che è parte integrante del territorio, la storia e le emergenze paesaggistiche del posto. «Non è possibile pensare ad un agriturismo di qualità senza un imprenditore che non è pienamente consapevole delle sue motivazioni – ha sottolineato la presidente – queste rappresentano i punti di forza per la sua idea progettuale».PAESAGGI 76

Quindi è stata posta sotto analisi la figura degli ospiti, valutando verso chi si vuole attuare un servizio, i target a cui rivolgersi: le famiglie, gli stranieri, gli scolari, gruppi religiosi o sportivi. Pur consapevoli che possiamo raggiungere chiunque, importante è saper offrire servizi mirati, specializzarsi, individuare le esigenze e gli interessi di un target e puntare l’attenzione su di essi. «Ogni ospite ha l’interesse a raggiungere un agriturismo e sceglierne dunque uno piuttosto che un altro per i servizi che questo è in grado di offrire». La vacanza agrituristica diventa così polivalente permettendo agli ospiti di trovare non solo un clima rilassante, ma facendo provare loro sensazioni insolite, gustare un’alimentazione genuina e avere un contato diretto con la realtà agrituristica.

Ma una prerogativa resta fondamentale per la relatrice: «l’attività principale deve sempre e comunque essere l’agricoltura, non si può virare su altro rischiando di confondere i turisti».

Quindi, il mantenimento dei principi fondativi dell’agriturismo, attenzione alla salvaguarda e alla tutela dell’ambiente, così come alla storia e alla cultura del posto.

Grande attenzione va riservata al comparto della sicurezza e l’igiene dell’azienda, un ambito che, al contrario dei precedenti, è però sotto la continua attenzione degli organi preposti, chiamati a far rispettare in modo rigido le normative del caso, pena la cessazione dell’attività.

Quindi si è passati ad uno dei settori maggiormente attenzionato in particolare da chi sceglie di raggiungere l’agriturismo: la ristorazione. Sì, perché la vera differenza tra coloro che decidono di raggiungere una struttura agrituristica anziché un semplice ristorante, sta proprio nella qualità dei prodotti che vengono portati in tavola, privilegiando sempre, ha spiegato Critelli, piatti che contengono prodotti aziendali, pietanze tradizionali e seguendo un menu di stagione. «L’azienda che diversifica in questo senso ha sempre un valore aggiunto».

Indispensabile per garantire sempre una maggiore qualità del servizio, il settore di pubblicità e marketing gioca un ruolo primario per attrarre turisti e visitatori presso la propria azienda, con l’ausilio di insegne, depliant, ma anche attraverso siti internet e canali di vendita che permettano di entrare maggiormente nel dettaglio ed integrare ciò che non può essere contenuto in un unico depliant. Il tutto deve comunque essere realizzato nel modo corretto, seguendo standard qualitativi alti, ha rimarcato la presidente Critelli, senza discostarsi troppo dall’ambito agricolo, ponendo l’attenzione su altre attrattive lontane da questo settore. «Una pubblicità, un sito internet, un depliant, realizzato in modo approssimativo e con noncuranza, potrebbe pregiudicare notevolmente l’immagine dell’azienda» ha aggiunto.

Ma per raggiungere la qualità discussa, molte azioni dovranno essere promosse anche dagli enti preposti. L’esempio di Critelli ha guardato ad una modifica della legge regionale che contenga regole precise e chiare per il mantenimento dei principi fondativi dell’agriturismo. «Monitoraggio e controllo non possono essere fatti a campione – ha ravvisato – ogni azienda deve essere visitata e controllata affinché i principi vengano rispettati in modo conforme». La proposta della presidente di “Agricoltura è” ha dunque guardato all’istituzione di un marchio già previsto dalla legge ma mai effettivamente istituito. Un marchio basato su un disciplinare per l’utilizzo dello stesso e da riportare su depliant, siti internet, insegne. Una forma di garanzia per l’azienda e per i suoi fruitori.

Gli enti devono altresì puntare maggiormente sul miglioramento delle condizioni paesaggistiche e la salvaguardia dell’ambiente nonché sulla pianificazione complessiva del territorio, per evitare di collocare nelle aree a forte vocazione agrituristica, strutture ed opere incompatibili come tralicci, discariche o centrali. L’invito, dunque, di Critelli ad attivarsi con proteste e istanze per combattere la deturpazione del territorio.

Il concludersi della chiara relazione ha quindi lasciato spazio alle riflessioni, alle esperienze personali degli imprenditori presenti, nonché a domande e perplessità sul tema trattato.

Sono state quindi ascoltate le diverse esperienze dei convenuti. Interessante quella di Flavio Seminaroti dell’azienda “Il Podere”, che da tempo porta avanti un’importante realtà a conduzione familiare, con l’intento di valorizzare i propri prodotti. «Fare agriturismo è un’integrazione dell’attività agricola, chi viene da me deve sapere che troverà ciò che produco», ha affermato l’imprenditore, garantendo sulla qualità di una produzione che resiste nel tempo nonostante le innumerevoli difficoltà burocratiche e lo scontro con gli enti.

«L’agriturismo deve essere un settore fedele ai principi fondativi di un tempo, non per sentirci vecchi ma per connettere al meglio l’attività redditizia con l’interesse dei cittadini per l’agricoltura» ha evidenziato in ultimo il presidente dell’ANPA – LiberiAgricoltori Calabria, Giuseppe Mangone, invitando i presenti ad andare incontro alle necessità dei visitatori senza sminuire, però, la qualità e la centralità dell’offerta agrituristica.

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