Premessa
Erano gli anni ’60 quando i flussi turistici cominciarono ad esprimere una domanda ispirata ad una vacanza diversa, tranquilla, a contatto con la natura, con la possibilità di degustare prodotti tipici e genuini.
Domanda che trovò la giusta collocazione nelle campagne, nelle aziende agricole, nelle case degli agricoltori.
Gli agricoltori, quindi, assecondando l’esigenza dei flussi turistici e continuando a svolgere le attività di sempre: coltivazione del fondo e di allevamento, cominciarono ad intraprendere una nuova attività all’interno delle loro aziende. Attività che ha trovato la giusta definizione di “Agriturismo”, attività complementare a quella agricola e che, in questi anni, è stata più volte regolamentata a livello nazionale e regionale.
Si può affermare, perciò, che la fase pionieristica dell’agriturismo, cioè la fase in cui tutto poteva andare bene affinché crescesse il numero delle aziende agrituristiche in grado di soddisfare una domanda, da parte dei cittadini/turisti, sempre di più in aumento, è da ritenersi conclusa.
Adesso, infatti, alla luce di quello che è avvenuto, soprattutto negli ultimi anni nel settore dell’alimentazione e della sicurezza alimentare, sempre di più le questioni all’ordine del giorno sono la Qualità dei prodotti, l’etichettatura, la certificazione della qualità che creano maggiore attenzione da parte dei consumatori sempre più desiderosi di avere certezze su ciò che comprano e che mangiano.
Consumatori più attenti e consapevoli, quindi, consumatori esigenti ma, anche disponibili a cercare e pagare la sicurezza e la qualità che Agricoltori sempre più professionisti e capaci garantiscono con prodotti di qualità, genuini, sicuri e certificati e offrono nelle proprie aziende, ormai multifunzionali, insieme a servizi di qualità.